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Retribuzione Individuale di Anzianità (RIA): ecco la sentenza della Corte Costituzionale

del 08/02/2024 

Con la sentenza n. 4/2024, la Corte Costituzionale ha dichiarato “l’illegittimità costituzionale dell’art. 51, comma 3, della legge 3.12.2000, n. 388” (legge finanziaria 2001) che aveva stabilito che la proroga al 31.12.1993 della disciplina del rapporto di lavoro relativo al triennio 1988-1990 del personale dei Ministeri e altre categorie non modificava la data del 31.12.1990 ai fini della maturazione delle anzianità di servizio prescritte (5, 10 e 20 anni) per il riconoscimento della RIA (Retribuzione Individuale di Anzianità). 
Tale sentenza potrebbe riguardare anche il personale del comparto sanità. 

Ma chi è realmente interessato da questa sentenza? 
Anzitutto va detto che la questione eventualmente interessa chi era in servizio negli anni 1991-1993 e non gli assunti dopo questa data. Inoltre, sulla base dell’orientamento giurisprudenziale della Corte di cassazione e sentito parere legale, è ragionevole ritenere che la sentenza non produce i suoi effetti favorevoli per il passato sui rapporti ormai esauriti o che hanno avuto sentenze sfavorevoli e nemmeno per chi non si è costituito in giudizio all’epoca o non ha interrotto nei termini di prescrizione ogni 5 anni.
La sentenza ha effetti favorevoli, quindi, solo per chi ha agito in giudizio e ha avuto sentenze favorevoli o ha interrotto i termini di prescrizioni. 
Riteniamo quindi inutili le proposte di eventuali iniziative legali di riconoscimento di quanto eventualmente maturato negli anni 1991-1993. Il rischio concreto è di dover pagare inutilmente spese legali a seguito di condanna da parte del giudice.